Portale della Fondazione Opera San Camillo - Come funziona l’autotrapianto di capelli? Ne parliamo con il dottor Susicky, specialista in terapia chirurgica della calvizie - Come funziona l’autotrapianto di capelli? Ne parliamo con il dottor Susicky, specialista in terapia chirurgica della calvizie - Milano
Come funziona l’autotrapianto di capelli? Ne parliamo con il dottor Susicky, specialista in terapia chirurgica della calvizie
In caso di chirurgia estetica della calvizie, è lecito chiedersi se i capelli trapiantati possono cadere. Abbiamo posto questa domanda al dottor Alessandro Susicky, otorinolaringoiatra presso il San Camillo e specialista in autotrapianto con tecnica FUE. Dopo aver parlato delle patologie più comuni che causano la perdita di capelli, come l’alopecia, qui approfondiamo l’operazione di autotrapianto dei capelli e quali tipi di risultati aspettarsi.
Prima di tutto, è sempre possibile eseguire un autotrapianto?
Non ci sono limiti d’età, ma solo regole dettate dal buon senso: il paziente deve godere cioè di buona salute per cui non presentare malattie autoimmuni, diabete, malattie della coagulazione del sangue, altrimenti fare un intervento di chirurgia estetica non avrebbe senso. Anche in età avanzata si può essere sottoposti a questo tipo di trattamento.
Come avviene l’operazione e/o quante sedute sono necessarie?
L’intervento si svolge ambulatoriamente in anestesia locale. In base all’estensione della zona da trattare può essere sufficiente una seduta, ma si può arrivare anche a due o tre sedute. In linea di massima le zone da trattare non devono essere particolarmente estese.
Dopo aver effettuato l’anestesia locale nella zona occipitale della testa, vengono prelevati dei bulbi piliferi impiantati poi nella zona ricevente. Tutto questo si svolge nell’arco di due o tre ore circa. A fine intervento il paziente può tornare a casa senza medicazioni. Il decorso è molto veloce e privo di particolari problemi e nell’arco di una decina di giorni si torna sostanzialmente alla situazione preesistente al trapianto: cadono le crosticine e non ci sono più arrossamenti e gonfiori. A distanza di tre mesi dall’intervento iniziano a spuntare i nuovi bulbi e a distanza di sei mesi il paziente si rende conto del risultato ottenuto.
Ci tengo a precisare che non è assolutamente un’operazione pericolosa.
Serve una preparazione specifica?
Occupandomi principalmente di autotrapianto con tecnica FUT ovvero con il prelievo della striscia, posso assicurare che non è prevista alcuna preparazione: mi occuperò di radere solo i 2 cm di cuoio capelluto dalla zona del prelievo e il paziente non si accorgerà assolutamente di nulla. Per l’autotrapianto con tecnica FUE, invece, il paziente deve presentarsi già rasato. Come decorso post operatorio invece, le due tecniche sono sovrapponibili.
Quindi, quali risultati aspettarsi dal trapianto di capelli?
Quelli trapiantati sono capelli perenni perché insensibili all’azione ormonale di cui parlavamo in precedenza. I capelli trapiantati quindi non verranno mai persi. Il risultato è sicuramente quello di avere dei capelli in una zona dove precedentemente non c’erano più. Ovviamente non ci si può aspettare di tornare ad una situazione di capelli fitti come in giovane età, ma avere certamente una chioma con un lieve diradamento, questo si.
Dott. Alessandro Susicky - specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale (Leggi qui il CV)
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