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Quali sono le forme di prevenzione che si possono applicare per evitare i calcoli renali
Anche se la calcolosi urinaria colpisce, come abbiamo già visto, quasi il 25% delle popolazione, c’è comunque la possibilità di ridurre il rischio di esserne colpiti, seguendo le indicazioni che ci ha dato il dottor Tommaso Camerota, urologo, una delle “eccellenze” mediche della Casa di Cura San Camillo. I fattori di rischio esistono e quindi, lavorando sulla prevenzione, si può provare ad avere meno probabilità di avere delle coliche.
MALFORMAZIONE DELLA VIA URINARIA
È una delle principali condizioni che può portare alla calcolosi urinaria: “Sicuramente il primo in assoluto - spiega il dottor Camerota - è una presenza di uno stato malformativo della via urinaria. Immaginiamo un fiume: se c'è un’insenatura o un'ansa, in quel punto l'acqua tende a ristagnare. Lo stesso avviene nella via urinaria: se c'è un punto in cui può depositarsi del calcare, è più facile che possa costituirsi una formazione litiasica“.
LE ABITUDINI ALIMENTARI
Se sulla malformazione l’opera di prevenzione, evidentemente, non può avere efficacia, si può invece agire con profitto nei confronti di altri fattori di rischio. Ancora il dottor Camerota: “Un altro motivo di predisposizione alla calcolosi urinaria può essere il fumo di sigaretta, che di solito viene sottostimato. E poi naturalmente le abitudini alimentari scorrette”. Sulle quali, però, è bene fare subito una precisazione: “È facile l'associazione con l'assunzione e il consumo di formaggi, ma non è in realtà corretto. Non c'è una correlazione così immediata. Uno dice: “il calcio nel formaggio”, ma non è proprio così”.
LA DIETA MEDITERRANEA
Il dottor Camerota punta con più decisione il dito verso un tipo di alimentazione “non convenzionale”: “Più vero invece che il fattore di rischio aumenti con alimenti che non sono tipici della dieta mediterranea. Per esempio le carni molto abbrustolite o il consumo eccessivo di bevande zuccherate possono facilitare il passaggio di un eccesso di sali nelle vie urinarie. Ovviamente se c'è un eccesso di soluto rispetto al solvente è più facile che possa precipitare. Un'immagine che rende bene l'idea è la bustina di zucchero: se voi mettete una bustina di zucchero in un bicchiere, i granelli li vedete tutti; se la stessa bustina di zucchero la mettete in una bottiglia d'acqua, non li vedete più”.
Guarda il video del dottor Camerota
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