Il rapporto con il cibo è uno dei passaggi più delicati nella fase adolescenziale: se avviene in maniera non corretta, può evolversi in un suo rifiuto (anoressia) o in una ricerca ossessiva (bulimia). Le conseguenze possono rivelarsi gravi - a livello fisico e di relazioni con l'ambiente e con le persone - e, in certi casi estremi, condurre anche alla morte.
Per questo, oltre che a dedicarsi a una vita non sedentaria, i giovani devono capire come e che cosa mangiare. Una risposta arriva da un consulto alimentare con gli specialisti del San Camillo, a disposizione per affrontare con delicatezza e professionalità una materia così delicata. Nell'incontro non soltanto viene esaminato lo svolgersi quotidiano dei pasti insieme con il nutrizionista, ma viene coinvolto anche uno psicologo, per capire se dietro a un rapporto conflittuale con il cibo ci sia un eventuale disagio di tipo familiare oppure sociale.