Portale della Fondazione Opera San Camillo - Maria, modello di comprensione - Milano

Santuario

san camillo milano santuario

Il Santuario dedicato a San Camillo de Lellis si trova sull'omonima piazza, all'incrocio tra le vie Lepetit e Boscovich. Conosciuto anche come Santuario della Madonna della salute, è un punto di riferimento non soltanto per chi si reca e per chi lavora alla Casa di cura, ma anche per tutti gli abitanti della zona, dove spicca per il suo stile gotico e neogotico milanese.

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Maria, modello di comprensione

2020-11-13
Maria, modello di comprensione

Seconda meditazione del triduo

Ogni giorno seguiamo con apprensione i dati della evoluzione della pandemia, con speciale attenzione al numero dei nuovi casi positivi, dei ricoveri e dei decessi. Siamo tutti diventati esperti del rapporto tamponi/casi rilevati, Rts, esiti positivi sintomatici e asintomatici. Non pochi di noi abbiamo anche sviluppato stanchezza di fronte al proliferare dei talk show in cui tutto ed il contrario di tutto si dice di questa pandemia. Siamo confusi per le varie opinioni di esperti in grado di affermazioni tra di loro contrastanti.

Anche se incerti sulla natura, evoluzione e protezione dal virus, siamo tutti concordi nel ritenere che l’attuale periodo storico, segnato dal Covid-19, abbia palesato quanto siano fragili le nostre sicurezze. In particolare, la pandemia ha rimesso al centro della nostra attenzione il mistero della morte, alienato dalla nostra cultura, suscitando quesiti e interrogativi particolarmente sentiti da chi si domanda su com’è o cosa accade nell’aldilà. Indipendentemente dalle proprie convinzioni e dalla esperienza di fede, siamo tutti accomunati dal dolore che inevitabilmente si sperimenta per la morte di un proprio caro, dolore particolarmente acuto quando ne sono impediti l’accompagnamento, il graduale saluto e distacco, in una parola il cordoglio o, come nel famoso caso delle bare trasportate con mezzi dell’esercito, quando sono resi impossibili i riti funebri.

Per noi credenti, la centralità del mistero di Cristo morto e risorto è garanzia che l’ultima parola non appartiene alla croce, ma alla vita donataci dal Risorto: “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede” (1Cor 15,17).
Nondimeno, riflettendo sulla precarietà della vita, sulla provvisorietà dei beni terreni, sulla ineluttabilità della morte scopriamo quanto sia essenziale consolidare forme e gesti di solidarietà, per attraversare insieme il lungo tunnel della pandemia. La Chiesa invita noi credenti a rivestirci dell’uomo nuovo praticando le opere di carità, la vicinanza ai fratelli lontani, l’attenzione ai fragili perché il Regno ce lo giochiamo in base a cosa si è fatto con la propria vita.

Tra le opere di misericordia adatte a questo tempo, si segnala la quarta “consolare gli afflitti”, titolo appropriatamente attribuito a Maria. Ella ne è un modello nella vicinanza ai discepoli impauriti e rinchiusi nel cenacolo, prostrati e delusi per la fine del loro Signore e timorosi per le conseguenze della loro adesione a Gesù. Essi vivono una sorta di lutto in cui la morte del Signore ed il senso di fallimento e delusione si mescolano. Maria sostiene la loro fiducia non con le parole ma con la presenza, realizzando così la prima forma di conforto che si caratterizza per la presenza e l’astensione dalle parole, specie quelle falsamente consolatorie: infatti, l’arte dell’accompagnamento nel lutto richiede umiltà, discrezione e competenza emotiva.

Con la sua presenza amorevole, Maria incoraggia, sostiene e alimenta la fede dei Discepoli, così da essere chiamata Madre del Buon Consiglio. A differenza di quanto si possa pensare, nel lutto il buon consiglio non
corrisponde alla ricerca di parole che offrano una soluzione ma all’ascolto di ciò che l’altro sente, pensa, sperimenta. È lecito pensare alla sua presenza come segnata dal silenzio sintonizzato sugli stati d’animo dei Discepoli, accogliendone le paure e i pensieri senza contrastarli, relativizzarli o banalizzarli. Come ci insegna l’arte dell’accompagnamento, l’obiettivo non è un generico “tirar su il morale” ma permettere a chi è in lutto di parlare del proprio amore, delle proprie perdite sapendo che anche Gesù ha pianto alla morte dell’amico Lazzaro. Le lacrime non sono segno di debolezza, ma di amore.

Infine, onoriamo Maria come Madre clemente. La clemenza potremmo anche definirla come l’attitudine di lasciare ad ognuno il tempo necessario per un cammino di crescita, di sviluppo e di ripresa senza la pretesa di forzarlo o di condizionarlo: la clemenza è propria della madre che perdona gli errori del figlio e gli lascia il tempo per ravvedersi. Farsi prossimi a chi è nel dolore implica la consapevolezza che il cammino per trasformare la “disgrazia in grazia” è lungo e tortuoso, che ha un tempo diverso per ogni persona. Maria è la donna dell’attesa, mai impaziente e sempre fiduciosa che Colui che ha operato “grandi cose” in lei è sempre, misteriosamente, all’opera. Chi consola, infatti, ha sperimentato la consolazione di sentirsi amato e guarito da Dio: la consolazione offerta nasce dal sentirsi fatti oggetti della stessa consolazione tale da poterla donare agli altri.

Maria modello di comprensione del dolore attraverso la presenza benefica, l’ascolto attento e le parole che nascono dal cuore ha testimoniato la prossimità e sostenuto la speranza. Diventi per noi maestra e guida per rinnovare e accrescere la nostra capacità di amare.

Gratitudine a P. A. Pangrazzi da cui ho spunto per la riflessione

All'inizio del mese di ottobre 2022, Milano vivrà un evento missionario a livello nazionale chiamato "Festival della Missione"..

Dalla domenica di pasqua a quella di pentecoste decorre il tempo pasquale, la "sacra cinquantina"..

La piccolezza di fronte alla superbia: potremmo chiamare così il Vangelo che la domenica del perdono ci propone..

Marco aveva due nomi: Giovanni per gli ebrei, suoi connazionali e Marco per i greci..

Orario apertura Santuario

  • Feriale (lun-ven) 7-12 e 16-18
  • Festivo 8-12 e 16-18.30

Orario messe

Le sante messe vengono celebrate con questi orari:

  • feriali: 7.30, 8.30 e 17.30
  • festivi: 9, 11 e 17.30

Altri appuntamenti

  • Santo Rosario: ogni giorno alle 17
  • Adorazione Eucaristica: ogni giovedì alle 16.30

Orario Confessioni

  • Tutti i giorni dalle 16.30 alle 17.30
La storia

La prima pietra del santuario viene posta e benedetta dal cardinale Carlo Andrea Ferrari il 1° gennaio 1900...

L'altare maggiore

L'altare maggiore viene realizzato nel 1937, per celebrare i 25 anni dall'inaugurazione solenne del santuario...

L'altare di san Giuda Taddeo apostolo

L'altare è dedicato al santo dei casi impossibili e disperati e si trova a sinistra...

La Via Crucis

La Via Crucis è stata pensata come una fascia che si sviluppa lungo le pareti della chiesa...

La chiesa

L'edificio si affaccia su piazza San Camillo de Lellis, tra le vie Boscovich e Lepetit. Monsignor Chiappetta...

L'altare di san Camillo de Lellis

Viene eretto nel 1914, a trecento anni dalla morte di san Camillo di Lellis...

L'altare del Sacro Cuore di Gesù

Progettato dall'architetto Mariani, viene realizzato dalla ditta Remuzzi e consacrato il 4 novembre 1956...

Cappellina di san Giuseppe

La cappellina di san Giuseppe è caratterizzata da un altare in marmo...

La facciata

I lavori della facciata cominciano nel 1925 e si concludono nel 1964: il 6 febbraio 1965 l'inaugurazione ufficiale...

Il sacello della Madonna della Salute

Vi si accede da una scalinata in marmo, illuminata da vetrate a colori. Il sacello è rivestito...

L'altare della Madonna del Carmine

Si trova a destra dell'ingresso del santuario, di fronte all'altare di san Giuda Taddeo apostolo...

Cappellina di sant'Antonio da Padova

La cappellina di Sant'Antonio da Padova è caratterizzata da un altare gotico in marmo...

30 settembre 2021
Vivere per dono

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15 maggio 2021
Commento alla Parola di Dio - Domenica dopo l'Ascensione, VII di Pasqua
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Lettura, Epistola e Vangelo della VII Domenica di Pasqua