Otomicroscopia

L’otomicroscopia è un'indagine obiettiva del condotto uditivo e della membrana timpanica e si effettua con un microscopio ottico che permette di esaminare i dettagli anatomici permettendo di valutare accuratamente l'orecchio in tutte le sue parti.

Questa procedura, non dolorosa e di semplice esecuzione, consente di procedere con l'attuazione di criteri strumentali con obiettivo diagnostico-terapeutico sotto diretto controllo visivo. L'otomicroscopia diventa fondamentale quando occorre intervenire nell'orecchio in tutta sicurezza con apposita strumentazione, per la rimozione di eventuali secrezioni patologiche e non, come cerume, pus, essudato o materiale micotico.

Prenota online l'otomicroscopia
clicca sul pulsante e prenota ora, ti ricontatteremo al più presto
Otorinolaringoiatria: i medici

Questi sono gli specialisti di Otorinolaringoiatria che trovate alla Casa di Cura San Camillo

Indicazioni utili per il ricovero

Se stai per affrontare un ricovero in Casa di Cura qui puoi trovare tutte le informazioni che ti occorrono...

L'attività di ricovero

Gli ospiti della Casa di Cura San Camillo hanno a disposizione 96 posti letto per ricoveri ordinari...

Gli enti convenzionati

La Casa di Cura è convenzionata con assicurazioni, fondi integrativi, fondi sanitari, aziende e casse mutue...

angle-left Tutto quello che c'è da sapere sulla proctologia
Tutto quello che c'è da sapere sulla proctologia

I sintomi che spingono i pazienti a rivolgersi ad un proctologo sono riconducibili a situazioni di dolore o per esempio l’impossibilità ad evacuare o quando l’incontinenza diventa intollerabile.
La tendenza solitamente è quella di attribuire poco valore ai primi sintomi avvertiti e rivolgersi ad uno specialista sono in una condizione già avanzata.
In casi molto più rari invece, un sanguinamento sporadico può mettere in allarme il paziente che decide di prenotare una visita proctologica.

Quando vi sono sintomi correlati all’alvo è sempre necessaria una visita proctologica.
Questi piccoli segnali infatti possono nascondere tantissime patologie.

Si può già intervenire inizialmente grazie a trattamenti prescritti dal farmacista, ma bisogna ricordarsi che piccoli sintomi possono essere i primi campanelli d’allarme di patologie anche gravi, quindi il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad uno specialista.

La prima fase di anamnesi è molto importante, in quanto aiuta lo specialista a collocare la problematica e l’eventuale patologia, ma lo è anche per il paziente perché, nel raccontare la sua condizione, ha la possibilità di accorgersi di problematiche a cui non aveva dato importanza.

In seguito la visita si svolge con l’obiettivo da parte dello specialista di valutare il corretto funzionamento dell’alvo, verificare la presenza di coordinazione muscolare e collocare il dolore nelle zone di provenienza. Infine vi sarà una valutazione per verificare eventuali alterazioni organiche trofiche con l’utilizzo di un anoscopio.

Quando si parla di tecnica mininvasiva in proctologia si fa riferimento a un settore in continua evoluzione; l’obiettivo infatti è sempre di più quello di evitare lesioni dei tessuti o il taglio chirurgico durante un intervento: attualmente possiamo trattare chirurgicamente patologie che una volta necessitavano dell’intera asportazione.  

Nel caso delle emorroidi, per esempio, evitiamo l’asportazione e le riposizioniamo in sede anatomica.

Lo stesso vale per la ciste pilonidale, che curiamo dall’interno con l’utilizzo di una fibra laser piuttosto che un video endoscopio sottile, senza arrivare all’asportazione.

Attualmente tutte le patologie possono essere trattate con la tecnica mininvasiva, per esempio:

  • la stipsi da defecazione ostruita
  • la stipsi da prolasso rettale
  • il rettocele

In questi ultimi dieci anni il trattamento riabilitativo del canale anale si è evoluto molto, associato ad esempio a una riabilitazione del pavimento pelvico e a una riparazione senza asportazione di tessuti. 

Per quanto riguarda le lesioni del pavimento pelvico, negli ultimi anni si è arrivati a sviluppare una metodica che permette di riposizionare e rimettere in sede il pavimento pelvico attraverso un intervento mininvasivo laparoscopico con incisioni di cinque millimetri/un centimetro: con un intervento di 1 ora e mezza è possibile rimettere a posto le lesioni avvenute durante il parto, per esempio. 

Se si tratta di lesioni nervose, la situazione può essere migliorata o completamente risolta con metodiche percutanee di posizionamento di elettrodi nel midollo spinale, con fibre molto sottili, evitando recisioni, il posizionamento di un pacemaker sacrale che permette di riabilitare anche la parte muscolare. 

Abbiamo studiato ulteriori metodiche meno invasive per la fistole anali: non viene più recisa, ma abbiamo la possibilità con il laser o la fibra laser di trattarla per via endoscopica attraverso lo stesso canale e farla guarire dall'interno senza tagliare i muscoli.

Nella mia esperienza trentennale posso dire che l'approccio chirurgico è migliorato e con questo è diminuita anche la sintomatologia dolorosa. In passato il dolore, a seguito di un intervento invasivo, veniva controllato con la morfina piuttosto che con antinfiammatori oggi invece viene risolto somministrando la tachipirina.

Nella maggior parte degli interventi che interessano il canale anale, quali la stipsi o il prolasso del retto, non si parla tanto di dolore quanto di un disturbo legato all’aumento dello stimolo evacuativo e i disagi che esso comporta nel riprendere la vita di tutti i giorni

I vantaggi della chirurgia minivasiva sono molteplici; non essendoci più la necessità di asportare i tessuti la riabilitazione post-operatoria è anche più rapida.

In passato un paziente doveva aspettare che la ferita si cicatrizzasse e il dolore persisteva anche per due mesi; c’erano poi situazioni in cui gli esiti cicatriziali deformanti necessitavano di interventi di chirurgia plastica piuttosto che di trattamenti di dilatazione del canale, mentre adesso non si ha più questo genere di problematiche. 

Le complicazioni per il paziente sono fastidio o una sensazione di evacuazione, che però solitamente sparisce in dieci o quindici giorni al massimo.

Presso la Casa di Cura San Camillo è possibile eseguire tutti i tipi di interventi mininvasivi proctologici e del canale anale. Siamo dotati di tutta la strumentazione necessaria per soddisfare i bisogni clinici dei nostri pazienti.

In passato i controlli post-operatori venivano effettuati subito dopo l’intervento con cadenza regolare anche per lunghi periodi. Grazie alla chirurgia mininvasiva, invece, non è più necessario un controllo così ravvicinato, ma questo genere di visite vengono eseguite anche a a tre settimane dall’intervento.

Per quanto riguarda i miei pazienti, mi rendo disponibile fin da subito per eventuali complicanze che possono presentarsi nei giorni successivi all’intervento, come sanguinamento o difficoltà evacuativa.

MuRAL è l'acronimo di Mucopexy Recto-Anal Lifting.

È una tecnica che ho sviluppato dal 2013, che si pone l’obiettivo di curare le patologie della parete rettale (le patologie del prolasso, rettocele, patologia di prolasso muco emorroidale ovvero le emorroidi) senza asportazione di tessuti. 

Nasce dalla mia esperienza con le anopessie eseguite con diversi tipi di device, ma è una tecnica che è stata perfezionata e standardizzata nel tempo e inseguito fatta conoscere anche a livello internazionale; attualmente viene eseguita in Germania o in Giappone. 

È una tecnica che non lascia traccia perché i fili si sciolgono nel giro di 3 - 6 mesi e creano una fibrosi della parete rettale stabile nel tempo che riesce a risolvere problemi che prima necessitavano l'intervento di una suturatrice e quindi di una resezione della parete del retto.

La tecnica MuRAL nasce per il trattamento della patologia emorroidaria, dovuta in realtà a un prolasso del retto che spinge esternamente le emorroidi.
Successivamente è stata estesa al trattamento di:

  • piccoli prolassi del retto che non eccedono un centimetro dall'uscita del canale anale 
  • rettocele con la posizione di altri punti anteriori.
    Una ripresa della tecnica di Bloch che è di riparazione del rettocele senza l'asportazione di tessuti. 

Principalmente i vantaggi consistono nel fatto che non asportando i tessuti, si riduce di molto il rischio di sanguinamento e di deiscenza delle suture che possono provocare anche la perforazione del retto, con complicanze gravi che si vedono in altri interventi. 

Se evitiamo eventuali resezioni del retto e lo trattiamo con tali suture viene rinforzato maggiormente.