Portale della Fondazione Opera San Camillo - Sonosalpingografia - Milano
Sonosalpingografia
La sonosalpingografia è un esame ecografico trans-vaginale che consente di valutare la pervietà tubarica, ovvero se ci sono restringimenti od ostruzioni nelle tube operando eventualmente azioni per liberare il canale.
L’esame prevede, dopo il posizionamento di uno speculum in vagina, l'inserimento di un catetere plastico sterile monouso all'interno dell'utero attraverso cui viene introdotto un mezzo di contrasto. Questa fase dell'esame viene seguita da un'ecografia trans-vaginale per la valutazione diagnostica.
È un esame che viene indicato in caso di sterilità, sospetto di impervietà tubarica per condizioni patologiche.
In sostanza, la sonosalpingografia viene impiegata per evidenziare la presenza di anomalie in grado di ostacolare il passaggio degli spermatozoi nelle tube di Falloppio. Inoltre, si utilizza per la verifica post intervento della legatura delle tube.
Costituiscono controindicazioni assolute all’esame: gravidanza o sospetto di gravidanza, una malattia infiammatoria pelvica, perdite ematiche genitali, tumori maligni dell'apparato genitale, patologie cardiache o respiratorie che possono dare gravi complicazioni in caso di riflessi vagali; costituiscono controindicazioni relative le infiammazioni acute ginecologiche (vaginiti, cerviciti, endometriti).
L'indagine non è effettuabile in una percentuale di casi compresa tra lo 0 e li 10% per stenosi cervicale severa, ovvero un restringimento della cervice che impedisce l'inserimento del catetere, patologie uterine che impediscono il corretto inserimento del catetere (per esempio fibromi o malformazioni uterine) e l’insorgenza, in corso di esame, di dolore pelvico e/o reazioni vagali.
Viene effettuato, previa esclusione di eventuali condizioni che ne controindichino l'esecuzione, dopo le mestruazioni (dal 7° al 12° giorno del ciclo mestruale). L’esame richiede l’astinenza dai rapporti sessuali dal giorno dell’ultima mestruazione fino a quello dell’esame e può essere effettuato solo con tampone vaginale e test di gravidanza entrambi negativi.
Tale metodica presenta un'ottima tollerabilità nella maggior parte delle pazienti.
Gli effetti collaterali hanno un'incidenza che varia dal 5 al 10% dei casi e possono comparire in corso di esame o nelle ore successive: dolore pelvico, sintomi vagali (come stordimento o vertigini), nausea, vomito, bradicardia (rallentamento delle pulsazioni cardiache).
Sono comuni scarse perdite ematiche vaginali dopo l'indagine, generalmente di breve durata.
Le complicazioni sono rare e possono consistere in febbre (che può risolversi spontaneamente ma che a volte può richiedere cura antibiotica), infiammazione o infezione pelvica, peritonite.
In una bassa percentuale dei casi (0,5%) può essere necessario un ricovero ospedaliero.